Non conoscevo di persona Vittorio Arrigoni, ma ho avuto l’occasione più volte di parlare con persone che hanno avuto questo grandissimo onore e privilegio, da molto tempo seguivo il suo blog, ho avuto occasione di guardarlo anche quando dava contro a Saviano, ammiravo quella sua voce tipica degli uomini con il cuore dalla parte giusta, ammiravo il suo sguardo, lo sguardo di chi non si arrende mai, ma anche lo sguardo che ha saputo incontrare gli occhi di una ragazzina palestinese a cui è stato tolto tutto, e la sua capacità di contenere dentro di sè questo suo dolore, di liberarlo nei suoi pezzi, sottoforma di una rabbia costruttiva, saggiamente diretta contro chi fa del male a questo mondo.
Vittorio era un eroe, lo era per me, lo era per via dello stile di vita che ha scelto, lo era per il modo in cui aveva deciso di inquadrare la sua realtà, mi ha insegnato che la realtà di un problema complesso deve sempre essere vista con gli occhi di chi soffre di più per questo problema, poichè è questo che fanno gli eroi, e se è vero come dice Stefano Benni che ridere dei piccoli dolori è proprio dei deboli mentre ridere sull’orlo dell’abisso è proprio degli eroi allora io penso, credo e spero che prima del suo efferato assassinio, un sorriso l’abbia accennato, e penso che quel sorriso sia stata una pesante condanna, sia per il gruppo di matrice estremista che ha operato questa condanna, sia per tutte quelle forze segrete filoisraeliane che hanno ordinato questa condanna.
E agli sciacalli che placidi nei loro lettini stanno dormendo compiacendosi di questo fatto, non posso fare altro che augurare ad essi la morte di paglia, la morte da anziani consapevoli della propria ignavia, della propria inutilità e del fatto che nella loro inutile vita non hanno mosso un dito per poter cambiare in meglio questo mondo, non hanno neanche combattutto per quello che credevano e si ritrovano a criticare una persona che avrebbe potuto metterli a tacere senza neanche dire una parola, questo ho da dire sulla sua morte, la morte di un uomo giusto, che fino all’ultimo ha combattuto in quello che credeva, spero che queste parole come tutte le parole a sostegno di lui non vadano sprecate e che sensibilizzino almeno qualcuno su quello che sta succedendo in quella terra in cui la povera gente sta venendo affogata in un mare di sangue dei propri simili.
Restiamo Umani.